C’è un Salento, anzi… c’era!
di Mauro Marino
di Mauro Marino
C’è un Salento magnifico, intatto, misterico.
Di bosco, nella rada bassa del muschio,
dove giallo e verde confondono velluto.
Ombra fitta di foglie verde argento;
scogli antichi che affiorano e pietre alzate
a far recinto e dimora. Ancora c’è!
C’è un Salento sospeso “tra il meraviglioso e il quotidiano”
che scorgi, se miri. La pianura lo svela. Nascosto, laterale,
speriamo dimenticato. All’orizzonte luce radente che carezza.
Filtrano nubi e segnano il cielo di giganti maestosi.
Condense d’umido travagliano l’animo. C’è il Salento!
Di bosco, nella rada bassa del muschio,
dove giallo e verde confondono velluto.
Ombra fitta di foglie verde argento;
scogli antichi che affiorano e pietre alzate
a far recinto e dimora. Ancora c’è!
C’è un Salento sospeso “tra il meraviglioso e il quotidiano”
che scorgi, se miri. La pianura lo svela. Nascosto, laterale,
speriamo dimenticato. All’orizzonte luce radente che carezza.
Filtrano nubi e segnano il cielo di giganti maestosi.
Condense d’umido travagliano l’animo. C’è il Salento!